Pedretti: Congresso Cgil, fare ogni sforzo per una soluzione condivisa

09 / 01 / 2019

La Cgil, la politica, il ruolo del Sindacato dei pensionati, il rapporto con il governo. 
La sintesi punto per punto della relazione del Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti al Congresso nazionale "Qui si fa il futuro".

Fare ogni sforzo per costruire una soluzione condivisa per il Segretario generale

"Penso sia necessario lavorare sino all'ultimo minuto per ricercare una soluzione unitaria.
È il compito primario di un gruppo dirigente e di chi lo ha guidato sino adesso.
In troppi anche al nostro interno sembrano affascinati dal leader carismatico a cui si consegna la facoltà di fare e disfare secondo il suo arbitrio.
Penso che la Cgil debba attenersi alle sue regole, senza fughe in avanti.
Sostenere che il candidato della Segretaria uscente sia in sintonia con il popolo e che il resto del gruppo dirigente che non sostiene quella tesi sia invece la burocrazia sarebbe il principio dello snaturamento della democrazia interna. Se così fosse ci incammineremmo su una china simile a quella del populismo e sarebbe foriera di una grave crisi.
Bisogna favorire una soluzione condivisa e unitaria ma se così non fosse di fronte a più candidature la presidenza avrà il compito di ascolta i componenti dell'assemblea generale eletta dal congresso e il candidato con più consenso sarà il Segretario generale di tutti.
Chiedo a tutto il gruppo dirigente di fare uno sforzo unitario per arrivare ad una soluzione condivisa non solo sul Segretario ma anche sulla squadra che dovrà governare la Cgil. Lo chiedo in primo luogo al Segretario generale uscente: faccia un'azione di ricomposizione unitaria della nostra organizzazione prima che ci lasci. Non possiamo dividerci plasticamente di fronte al paese, sarebbe un segnale negativo per tutti.
Oggi è il tempo dell'unità, di aprire una nuova fase, di ricomporre il gruppo dirigente nel rispetto del pluralismo. Il tempo che ci rimane da qui al congresso sia quello della condivisione e dell'unità della Cgil".

Cgil, Cisl e Uil si assumano responsabilità costruzione nuovo sindacato unitario

"Il sindacalismo confederale deve fare un salto di qualità attraverso la costruzione di una vera e propria costituente per l'unità e per un nuovo sindacato unitario.
Il gruppo dirigente di Cgil, Cisl e Uil si assuma la responsabilità di costruire questo progetto politico.
A Cisl e Uil dico che si può fare e con l'unità si può provare a cambiare una società divenuta ingiusta e diseguale.
Spi, Fnp e Uilp oggi possono aprire quel cantiere rappresentando al meglio le grandi culture sociali del mondo del lavoro, quella cattolica, socialista e progressista.
Proviamoci e diamo alle nuove generazioni il periodo migliore della storia del movimento sindacale, quello dell'unità.
È un sindacato unitario che può affrontare la più grande trasformazione mai avvenuta dalla fine dell'ottocento ad oggi, quella dell'innovazione, della digitalizzazione, della comunicazione telematica, della robotica e dell'intelligenza artificiale".

Pensionati un terzo della popolazione. Rappresentarli significa pensare al futuro

"In questi anni abbiamo scelto di aprire i nostri orizzonti, di confrontarci con nuovi soggetti e di allargare la nostra funzione sindacale, non più soltanto come tutela individuale e di servizio ma anche come sindacato generale che negozia e contratta i bisogni e i diritti di milioni di persone.
Abbiamo detto 'Qui si fa il futuro'. Non tutti hanno capito. Non tutti hanno apprezzato. Ma i pensionati in Italia ormai sono un terzo della società e questo peso probabilmente crescerà ulteriormente. Rappresentarli significa comprendere i cambiamenti che stanno avvenendo nella società, significa guardare avanti e pensare al futuro.
Che male c'è se il sindacato dei pensionati ha un peso politico e sindacale dentro la confederazione. È con orgoglio e a testa alta che ci sentiamo nella Cgil, rappresentando la nostra peculiarità".

Abbiamo bisogno di sinistra, vorrei tornare ad iscrivermi ad un partito

"Abbiamo bisogno di una sinistra nel nostro paese che sappia tenere insieme le ragioni del radicalismo con quelle del riformismo. Abbiamo bisogno di partiti radicati nel territorio che interpretino i bisogni delle persone, non comitati elettorali che sottostanno al capo di turno e all'uomo solo al comando.
Vorrei tornare ad iscrivermi ad un partito, a credere ancora alla possibilità del cambiare insieme, a non consegnare le decisioni al leader in voga del momento. La sinistra deve uscire dall'oblio delle divisioni, ritessere il rapporto con la propria rappresentanza e con il mondo del lavoro".

Governo pericoloso denigra istituzioni e cancella corpi intermedi

"È salita al potere una nuova classe politica che ha un comportamento anomalo e per alcuni versi pericoloso, che professa una sorta di agnosticismo politico cancellando ogni forma organizzativa intermedia e che continua a fare dell'antipolitica la propria politica denigrando e sminuendo il ruolo delle più alte istituzioni del paese. Il governo va contrastato non solo nel merito dei provvedimenti che prende ma soprattutto nella difesa dei principi democratici della nostra Repubblica".

Occorre una grande mobilitazione di tutto il sindacato

"La manovra è debole e pasticciata, non aiuta lo sviluppo, non risponde ai bisogni delle nuove generazioni e contrappone ad una fascia di lavoratori con quota 100 agli anziani bloccandogli la rivalutazione, usando quelle risorse per destinarle in parte al reddito di cittadinanza e in parte all'uscita previdenziale.
Noi ci siamo mossi. Ora occorre una grande ed estesa mobilitazione nostra e di tutto il sindacato confederale. Ci hanno definiti gli avari di Moliere perché abbiamo osato protestare. Parole brutte, ingiuste e irrispettose. Che vergogna!"

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